In Arte: Lorenzo Tronconi
A soli 16 anni debuttava sul palco di Italia’s Got Talent, oggi si cimenta in tutto quello che è arte
L'artista che vi presentiamo oggi ha iniziato a cantare da piccolissimo, incoraggiato dalla sua mamma che ha sempre creduto nel suo talento. Ed è stata proprio lei ad iscriverlo a Italia’s Got Talent quando ancora andava al liceo, permettendogli di iniziare la sua ascesa come artista. Oggi si cimenta anche come modello e attore, ma la sua non è una storia senza ostacoli. Infatti, tra il mancato supporto di alcuni membri della sua famiglia e gli episodi di bullismo, la storia di Lorenzo è piena di difficoltà ma anche di speranza.
“Mi chiamo Lorenzo Tronconi, vengo da Ravenna. Sono Italonigeriano e sono un cantautore R&B, anche se preferisco definirmi artista perché mi cimento nella mia quotidianità in tutto ciò che è arte.”
Come e quando è iniziato tutto?
LT: “Il mio amore per la musica è iniziato da piccolino quando mia madre mi portava nella chiesa protestante nigeriana di domenica e ho cominciato a cantare nel coro gospel della chiesa e così è sbocciata la mia passione. Poi a 12 anni ho iniziato a prendere lezioni di canto, teoria musicale e recitazione nella scuola di musica della mia città: mi esibivo nelle recite scolastiche e nel frattempo partecipavo anche ai concorsi canori della mia provincia approdando sui miei primi piccoli palchi. E 3 anni dopo avrei partecipato a Italia’s Got Talent, aggiudicandomi un posto tra i finalisti.”
Hai partecipato a un talent show da giovanissimo come è stato?
LT: “L’esperienza ad Italia’s Got Talent mi ha dato la consapevolezza che anche la mia voce meritava di essere ascoltata. Prima avevo poca autostima nell’espormi alle persone, per via di tutto il bullismo che ho subito tra i banchi di scuola. Dopo il talent ho intrapreso un percorso personale di ricerca della mia identità nella musica, iniziando a scrivere la mia storia nelle canzoni. Grazie a questo percorso, mi sono spinto oltre le mie barriere e a cimentarmi anche in altri rami come ad esempio la recitazione e la moda.”
Ti ha iscritto qualcuno o hai fatto tutto da solo?
LT: “Mia madre da quando ho iniziato a cantare è sempre stata la mia prima e più grande fan. Vide questo post su Facebook che comunicava l’apertura dei casting per la nuova edizione di Italia’s Got Talent e mi iscrisse a mia insaputa. All’epoca non avrei avuto il coraggio di fare un passo così grande per me stesso, però lei credeva nel mio talento.”
Di quell’edizione di Italia’s Got Talent cosa porterai sempre con te?
LT: “Dal programma mi porto tanti insegnamenti che mi stanno aiutando nel mio percorso, ho conosciuto tante anime splendide che sono entrate nel mio cuore con cui ho avuto l’onore di condividere questo viaggio e che mi hanno permesso di tornare a casa con più coscienza di quanto valgo e di quanto potrò evolvermi nel futuro.”
Ci hai raccontato di tua mamma, mentre per quanto riguarda il resto della tua famiglia come l’ha presa quando ha capito che questo era quello che volevi fare nella vita?
LT: “La mia famiglia è divisa a metà a riguardo, mio padre non condivide la mia scelta. Le mie sorelle più piccole sono mie grandissime supporter dopo mia mamma ovviamente. Però devo dire che a parte l’opposizione di mio padre, in famiglia ho realmente avuto tanto amore e tanto supporto.”
Come descriveresti il tuo stile musicale?
LT: “Il mio stile musicale in realtà non riesco a definirlo con una sola parola, mi definisco in primis un cantante Soul/R&B però se dovessi entrare nello specifico nel genere dei pezzi che ho scritto, mi sono approcciato al mondo della Trap Soul, Afro Pop, Reggae, mischiando tutto questo con una scrittura cantautorale, creando un suono unico con il duo di produttori di Londra, i Brixton Bass Mafia (BBM), formato dal jamaicano Steven Quenay e l’italiano Alberto Coin. Hanno lavorato all’estero con nomi come Popcaan, Jorja Smith, Stylo G e tanti altri. Da poco stanno lavorando in Italia in primis con me e con nomi come Drefgold, Carl Brave, Noyz Narcos.”
Ti ispiri a qualche artista in particolare?
LT: “Ci sono tantissimi artisti da cui prendo ispirazione, tra i miei preferiti ci sono Erykah Badu, Summer Walker, SZA, Ari Lennox, Tory Lanez, Drake, Giveon, Teyana Taylor, Davido e tantissimi altri.”
Riesci a vivere della tua arte?
LT: “Siccome sono all’inizio della mia carriera ancora non riesco a vivere solamente della mia arte, però sto lavorando per poterci vivere a lungo.”
Oltre a cantare fai altro?
LT: “Come ho già detto nella mia presentazione oltre alla musica, sono un modello e un attore. Suono anche il piano e in generale mi appassiona tutto il mondo dello spettacolo.”
Trovi che sia difficile emergere nella tua industria se appartieni a una minoranza?
LT: “Io penso che sia difficile emergere nell'industria musicale facendo parte di una minoranza, però credo che dipende da quale prospettiva vedi la situazione perché nell’epoca storica in cui viviamo ci sono tante voci che vogliono essere rappresentate e tante voci come la mia che hanno voglia di prendersi tutto. Io mi ritengo uno di quei volti, ma non solo perché anche la mia musica parla di questo cambiamento.”
Credi che esistano ancora stigmi sull’essere GEN 2 e una persona queer nelle industrie creative?
LT: “Sicuramente, penso che nell’ambiente creativo ci siano molti stigmi verso le persone GEN 2 e la comunità LGBTQIA+ in Italia, però stanno cambiando tante dinamiche e finalmente si sta iniziando a dare spazio a voci nuove.”
Se sì, pensi che questo possa cambiare nei prossimi 5 anni?
LT: “Sicuramente fra 5 anni tutte le problematiche non saranno risolte e forse alcune non moriranno mai, però sicuramente tante cose saranno cambiate in positivo ne sono certo, perché siamo una generazione che non ha paura di prendersi questo cambiamento.”
Un reminder a tutte le GEN 2 queer della community di Colory*
LT: “Non abbiate mai paura di mostrare i vostri Colory.”